Caro Francesco
Nel carteggio del fondo Francesco D'Ovidio è presente il fascicolo con la corrispondenza inviata da Edmondo De Amicis, Sono presenti quarantatre missive scritte dal 1875 al 1908. I toni presenti nelle missive sono personali e intimi a testimoniare il solido rapporto di amicizia presente fra i due. Nelle missive De Amicis parla della propria produzione letteraria, si informa sulle attività di D'Ovidio; chiede e dà informazioni sulla propria vita personale. Di particolare interesse è la lettera del 16 gennaio 1908 in cui:
Caro D'Ovidio,
debbo proprio commettere questa birbonata? Dio me la perdoni e perdonamela tu, se ti è possibile.
Non so se tu sappia che ci sono delle anime buone in Italia e in Svizzera che hanno pensato di propormi per il premio Nobel. Oh, non per la letteratura, il cielo me ne guardi; ma (mi servo della loro frase) per "l'apostolato dell'educazione del sentimento". Non ti esprimo il mio parere a questo proposito. Il fatto è che hanno incominciato qui e laggiù (o piuttosto lassù) un "apostolato" privato e pubblico della loro idea. Mi pare che ad ottenere il fine sia necessario che il candidato commetta qualche piccola viltà, come la debbono commetere gli aspiranti dell'accademia francese. E' uso che ogni aspirante sia proposto da un professore universitario del suo paese: professore della materia affine a quella in cui egli può vantare i suoi titoli. Nel mio caso la materia affine sarebbe la letteratura. Ebbene ... io ho pensato a te ...
Nella lettera successiva del 24 gennaio De Amicis " ... e ti ringrazio con tutto il cuore della nuova prova della tua bontà e della tua fraterna amicizia ".
Nel carteggio del fondo De Amicis non è presente il fascicolo D'Ovidio.
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